TPNW e COVAX: Analisi psicoanalitica post-junghiana
Analisi psicoanalitica post-junghiana del contesto TPNW e COVAX
### Il contesto simbolico: TPNW e la "finzione" dell'emergenza
Il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) rappresenta un tentativo globale di delegittimare e vietare l’uso, il possesso e la minaccia delle armi nucleari, ponendo l’accento sulle catastrofiche conseguenze umanitarie che deriverebbero dal loro impiego. Tuttavia, la sua efficacia reale è limitata dall’assenza di adesione delle principali potenze nucleari e da una certa ambiguità nelle definizioni e nei meccanismi di controllo. In questo scenario, la narrazione di emergenze globali come quella sanitaria (COVAX) può essere letta, da una prospettiva simbolica, come una strategia collettiva per spostare l’attenzione da conflitti strutturali irrisolti e da responsabilità adulte non assunte.
### La risposta emozionale collettiva: tra paura e regressione
La gestione della pandemia ha attivato risposte emozionali intense, spesso polarizzate, che hanno favorito comportamenti protettivi ma anche una semplificazione dicotomica della realtà (amico/nemico, buono/cattivo). Questo tipo di risposta, tipica di una modalità adolescenziale, tende a privilegiare l’immediatezza emotiva e la ricerca di sicurezza, piuttosto che la riflessione critica e la responsabilità individuale. La paura, in questo senso, diventa un “attaccapanni” su cui proiettare l’incertezza e l’ansia di una società che fatica a integrare il cambiamento e la complessità.
### Adultità e crisi della maturità nella società contemporanea
Secondo la prospettiva post-junghiana, la maturità adulta non è uno stato raggiunto una volta per tutte, ma un processo dinamico di individuazione che si rinnova attraverso crisi e ristrutturazioni interiori. Jung sottolineava come la vera adultità si manifesti nella capacità di sostenere la tensione tra le forze opposte dell’archetipo del puer (l’eterna giovinezza, la creatività, la fuga dalla responsabilità) e del senex (la stabilità, il limite, la responsabilità). La società contemporanea, caratterizzata da una “orizzontalità” diffusa e dalla crisi dell’autorità, tende a prolungare l’adolescenza, favorendo l’infantilismo e la dipendenza da figure esterne (istituzioni, tecnologie, narrazioni emergenziali) piuttosto che promuovere l’assunzione di responsabilità e la capacità di autoeducazione.
### Il simbolismo della “finzione” e la sfida dell’individuazione
L’idea che l’emergenza COVAX sia una “finzione” per nascondere gli effetti del TPNW può essere letta, in chiave psicoanalitica, come un sintomo di una collettività che fatica a confrontarsi con la propria ombra: la paura della distruzione, la difficoltà a integrare il limite, la tendenza a proiettare all’esterno (su nemici, pandemie, crisi) ciò che non si vuole riconoscere dentro di sé. L’umanità, in questa lettura, si trova in una fase di transizione, sospesa tra una adolescenza prolungata e la necessità di evolvere verso una adultità autentica, capace di accogliere la complessità, il limite e la responsabilità.
### Conclusione: la via post-junghiana
Da una prospettiva post-junghiana, la sfida attuale è quella di favorire processi di individuazione collettiva, in cui la società possa uscire dalla “adolescenza demenziale-ormonale” e accedere a una maturità che non neghi la creatività e la vitalità del puer, ma sappia integrarle con la saggezza, il limite e la responsabilità del senex. Solo così sarà possibile affrontare le grandi questioni globali (come il disarmo nucleare e la gestione delle emergenze) non più come oggetti di proiezione o di manipolazione, ma come occasioni di crescita e trasformazione autentica.
## Post-Jungian Psychoanalytic Analysis of the TPNW and COVAX Context
### The Symbolic Context: TPNW and the "Fiction" of Emergency
The Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons (TPNW) represents a global attempt to delegitimize and prohibit the use, possession, and threat of nuclear weapons, emphasizing the catastrophic humanitarian consequences that would result from their use. However, its actual effectiveness is limited by the lack of adherence by the major nuclear powers and by a certain ambiguity in definitions and control mechanisms. In this scenario, the narrative of global emergencies such as the health crisis (COVAX) can be interpreted, from a symbolic perspective, as a collective strategy to divert attention from unresolved structural conflicts and unfulfilled adult responsibilities.
### The Collective Emotional Response: Between Fear and Regression
The management of the pandemic has triggered intense, often polarized, emotional responses that have favored protective behaviors but also a dichotomous simplification of reality (friend/enemy, good/bad). This type of response, typical of adolescent behavior, tends to prioritize emotional immediacy and the search for security, rather than critical reflection and individual responsibility. Fear, in this sense, becomes a "coat-hanger" onto which to project the uncertainty and anxiety of a society struggling to integrate change and complexity.
### Adulthood and the Crisis of Adulthood in Contemporary Society
According to the post-Jungian perspective, adulthood is not a state achieved once and for all, but a dynamic process of individuation that is renewed through crises and internal restructuring. Jung emphasized that true adulthood manifests itself in the ability to sustain the tension between the opposing forces of the puer archetype (eternal youth, creativity, escape from responsibility) and the senex (stability, limitations, responsibility). Contemporary society, characterized by widespread "horizontality" and a crisis of authority, tends to prolong adolescence, fostering infantilism and dependence on external figures (institutions, technologies, emergency narratives) rather than promoting the assumption of responsibility and the capacity for self-education.
### The symbolism of "fiction" and the challenge of individuation
The idea that the COVAX emergency is a "fiction" to hide the effects of the TPNW can be interpreted, from a psychoanalytic perspective, as a symptom of a community struggling to confront its own shadow: the fear of destruction, the difficulty integrating limitations, the tendency to project outward (onto enemies, pandemics, crises) what it refuses to acknowledge within itself. Humanity, in this interpretation, finds itself in a transitional phase, suspended between a prolonged adolescence and the need to evolve toward authentic adulthood, capable of embracing complexity, limitations, and responsibility.
### Conclusion: The Post-Jungian Path
From a post-Jungian perspective, the current challenge is to foster processes of collective individuation, in which society can emerge from its "demented-hormonal adolescence" and access a maturity that does not deny the creativity and vitality of the puer, but integrates them with the wisdom, limits, and responsibility of the senex. Only in this way will it be possible to address major global issues (such as nuclear disarmament and emergency management) no longer as objects of projection or manipulation, but as opportunities for growth and authentic transformation.
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