Vaccini: in Sardegna parte la rivolta
In Sardegna, nel 2025, è in corso una campagna di vaccinazione obbligatoria per contrastare la Dermatite Nodulare Contagiosa (Lumpy Skin Disease, LSD), una malattia virale che colpisce bovini e bufalini, trasmessa principalmente da insetti ematofagi come zanzare e mosche. La situazione è critica, con un aumento dei focolai (29 confermati al 21 luglio 2025, con 184 capi infetti, 31 morti e 447 abbattuti) che ha spinto la Regione Sardegna a implementare un piano vaccinale su larga scala, iniziato il 21 luglio 2025 e previsto per durare tre mesi.
- Campagna vaccinale:
- La Regione ha ricevuto 300.000 dosi di vaccino vivo attenuato ("Lumpy Skin Disease vaccine for cattle"), fornito dall’Unione Europea e distribuito dall’Istituto Zooprofilattico della Sardegna (IZS).
- La vaccinazione è obbligatoria per tutti gli allevamenti bovini e bufalini, coprendo zone di protezione, sorveglianza e ulteriori restrizioni (Zur).
- I costi di acquisto del vaccino sono coperti dall’UE, ma la Regione ha stanziato oltre 1,5 milioni di euro per i servizi veterinari, 2,3 milioni per indennità di abbattimento e 5 milioni per contributi alle imprese zootecniche colpite dal blocco delle movimentazioni.
- La Regione ha ricevuto 300.000 dosi di vaccino vivo attenuato ("Lumpy Skin Disease vaccine for cattle"), fornito dall’Unione Europea e distribuito dall’Istituto Zooprofilattico della Sardegna (IZS).
- Preoccupazioni degli allevatori:
- Molti allevatori, specialmente nelle zone non colpite come Nuoro, si oppongono alla vaccinazione obbligatoria, temendo effetti collaterali come aborti (fino al 50% nelle vacche nutrici vaccinate) e una riduzione del 40% della produzione di latte, con perdite stimate di 20 milioni di litri.
- Si contesta anche l’abbattimento obbligatorio di tutti i capi nelle aree focolaio, inclusi quelli sani, come previsto dal Regolamento UE 2020/687, senza possibilità di deroghe. Gli allevatori chiedono abbattimenti selettivi, maggiore trasparenza e ristori economici adeguati.
- Le sanzioni per chi non vaccina sono severe: da 2.000 a 20.000 euro, con possibile perdita di indennizzi e conseguenze penali.
- Molti allevatori, specialmente nelle zone non colpite come Nuoro, si oppongono alla vaccinazione obbligatoria, temendo effetti collaterali come aborti (fino al 50% nelle vacche nutrici vaccinate) e una riduzione del 40% della produzione di latte, con perdite stimate di 20 milioni di litri.
- Critiche e proteste:
- Coldiretti e altre associazioni di categoria hanno denunciato la mancanza di dialogo con le autorità e l’assenza di un piano chiaro. Chiedono un’unità di progetto per coordinare le informazioni, ristori immediati calcolati sui prezzi di mercato e contratti di filiera per sostenere il settore.
- Alcuni veterinari esprimono dubbi sull’efficacia e sicurezza del vaccino, portando l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi ad annunciare provvedimenti disciplinari per i “riottosi”.
- Su piattaforme come X, si parla di “barricate” e di timori che la campagna vaccinale e gli abbattimenti possano “mantellare” il comparto zootecnico, con sospetti su interessi economici nascosti.
- Coldiretti e altre associazioni di categoria hanno denunciato la mancanza di dialogo con le autorità e l’assenza di un piano chiaro. Chiedono un’unità di progetto per coordinare le informazioni, ristori immediati calcolati sui prezzi di mercato e contratti di filiera per sostenere il settore.
- Contesto epidemiologico:
- La LSD è comparsa in Italia per la prima volta nel 2025, con il primo caso rilevato il 21 giugno in un allevamento di Nuoro. I focolai si concentrano nelle province di Nuoro e Oristano, ma si teme un’espansione, come segnalato anche in Alta Savoia e a Mantova (da capi importati dalla Sardegna).
- La malattia, non trasmissibile all’uomo, causa febbre, noduli cutanei e abbattimento generale, con gravi perdite economiche per gli allevatori.
- La LSD è comparsa in Italia per la prima volta nel 2025, con il primo caso rilevato il 21 giugno in un allevamento di Nuoro. I focolai si concentrano nelle province di Nuoro e Oristano, ma si teme un’espansione, come segnalato anche in Alta Savoia e a Mantova (da capi importati dalla Sardegna).
- Misure complementari:
- Oltre alla vaccinazione, si adottano misure di biosicurezza come trattamenti insetticidi e controllo dei vettori.
- La Regione ha istituito un’unità di progetto tecnica per monitorare vaccinazioni e abbattimenti, promettendo rimborsi rapidi per i capi abbattuti e lo smaltimento delle carcasse.
- Oltre alla vaccinazione, si adottano misure di biosicurezza come trattamenti insetticidi e controllo dei vettori.
- Alcuni allevatori e associazioni, come la Cpa Arborea, propongono alternative come la quarantena vigilata per evitare abbattimenti massivi e chiedono una revisione delle strategie vaccinali basata su criteri scientifici trasparenti.
- Si evidenzia una crisi di fiducia tra allevatori e istituzioni, con timori di danni economici a lungo termine e di dipendenza da protocolli sanitari esterni.
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