Moderna, studio giapponese: aumento esplosivo della sindrome TAFRO
Studio giapponese scioccante: aumento esplosivo della sindrome TAFRO mortale legato al "vaccino" a mRNA di Moderna
Uno studio rivoluzionario proveniente dal Giappone ha evidenziato una preoccupante correlazione tra il "vaccino" a mRNA contro il Covid di Moderna e l'aumento dei casi di una condizione un tempo rara e potenzialmente letale, nota come sindrome TAFRO.
Di Frank Bergman 26 luglio 2025 - FONTE
Uno studio rivoluzionario proveniente dal Giappone ha evidenziato una preoccupante correlazione tra il "vaccino" a mRNA contro il Covid di Moderna e l'aumento dei casi di una condizione un tempo rara e potenzialmente letale, nota come sindrome TAFRO.
Questi risultati alimentano crescenti preoccupazioni tra gli scettici sui vaccini in merito alla sicurezza della tecnologia mRNA.
Il rapporto documenta un caso grave di sindrome TAFRO in un uomo di 26 anni precedentemente sano.
Il paziente ha sviluppato la malattia poco dopo aver ricevuto la seconda dose del "vaccino" Moderna mRNA-1273.
La sindrome TAFRO è una forma devastante della malattia di Castleman multicentrica idiopatica (iMCD).
Si tratta di una grave malattia autoimmune che provoca un'infiammazione diffusa e l'insufficienza degli organi.
La TAFRO ha un alto tasso di mortalità se non viene trattata immediatamente.
Il disturbo è solitamente caratterizzato da sintomi quali trombocitopenia (bassa conta piastrinica), gonfiore diffuso, febbre, disfunzione renale e gravi danni a organi come fegato e milza.
Lo studio del caso è stato condotto dal Dott. Yuki Aizawa e dai colleghi del Japan College of Rheumatology .
Il team di ricercatori ha pubblicato i propri risultati nella rivista Modern Rheumatology Case Reports nel luglio 2025.
Lo studio conferma che l'iniezione di mRNA di Moderna ha scatenato questa condizione rara e mortale, alterando il sistema immunitario dell'organismo.
Gli autori spiegano che il vaccino a mRNA, alterando la funzione immunitaria, ha indotto una risposta immunitaria iperattiva.
Questa risposta provoca quella che viene definita tempesta di citochine, una reazione immunitaria fuori controllo che può provocare una grave infiammazione sistemica.
I sintomi del paziente includevano danno renale acuto, trombocitopenia e febbre.
Gli effetti collaterali si sono manifestati poco dopo la seconda dose del “vaccino” e le sue condizioni sono peggiorate nonostante i trattamenti standard.
Gli esami di laboratorio hanno evidenziato una significativa infiammazione e il paziente ha richiesto un regime terapeutico immunomodulatorio multifarmaco, tra cui steroidi ad alto dosaggio e agenti chemioterapici come il rituximab.
Il paziente necessitava anche di una dialisi temporanea, segno della gravità della malattia.
Gli autori dello studio evidenziano la cronologia dei sintomi del paziente, notando che sono iniziati subito dopo la "vaccinazione".
In assenza di altre chiare cause infettive o cancerose, i risultati confermano che l'iniezione di mRNA ha scatenato questa rara e pericolosa condizione.
I ricercatori indicano i livelli elevati di interleuchina-6 (IL-6) e fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF), marcatori spesso osservati nell'iperattivazione immunitaria, come prova del coinvolgimento dell'iniezione di mRNA nell'insorgenza della sindrome TAFRO.
Questo caso si aggiunge a un crescente numero di prove che suggeriscono che i “vaccini” a mRNA sono collegati a sindromi rare e iperinfiammatorie.
Le crescenti prove stanno allarmando sia la comunità medica che l'opinione pubblica.
In un mondo in cui gli obblighi e le raccomandazioni sui vaccini continuano a spingere per un uso diffuso del vaccino a mRNA, i risultati sono significativi.
Gli esperti chiedono ricerche più approfondite sulla sicurezza di questi "vaccini", soprattutto per quanto riguarda i loro effetti a lungo termine sulla regolazione immunitaria e sulla suscettibilità a malattie rare.
Questo studio di caso sottolinea la necessità di vigilanza clinica e di un attento monitoraggio degli individui dopo la vaccinazione, in particolare quando si osservano condizioni rare e pericolose come la sindrome TAFRO.
Richiama inoltre l'attenzione sulla necessità di comprendere la suscettibilità individuale a questo tipo di reazioni indotte dai vaccini.
Mentre il mondo continua a confrontarsi con i fallimenti della pandemia, la necessità di trasparenza, ulteriori ricerche e responsabilità in merito ai "vaccini" a mRNA è più urgente che mai.
Considerati i potenziali rischi evidenziati in studi come questo, è chiaro che le autorità sanitarie devono intervenire immediatamente per valutare gli impatti a lungo termine di questi vaccini, soprattutto nei soggetti con vulnerabilità immunitarie preesistenti.
La comunità scientifica è ora sottoposta a crescenti pressioni affinché affronti in modo approfondito queste gravi preoccupazioni e adotti misure appropriate per proteggere il pubblico dalle conseguenze indesiderate di una "vaccinazione" su larga scala.
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