Frontiere dell'Eugenetica, per i Sopravvissuti - da: "Medici Senza Lobi Frontali"

Frontiere dell'Eugenetica, per i Sopravvissuti

da: "Medici Senza Lobi Frontali", 7 marzo 2025

Immaginate un mondo dove solo il 20% della popolazione globale sopravvive a una catastrofe silenziosa, un’ondata di tecnologia medica—i vaccini a mRNA e i loro derivati auto-amplificanti—che, invece di salvare, erode lentamente la vita di miliardi di persone. Non un’apocalisse di fuoco e fiamme, ma un’erosione graduale, un esperimento eugenetico involontario che separa il grano dal loglio. I sopravvissuti? I disobbedienti, coloro che hanno rifiutato il richiamo della sirena della fiducia cieca, che hanno guardato oltre le rassicurazioni ufficiali e hanno scelto di seguire l’istinto, la ragione critica, il dubbio. E se questo, alla fine, si rivelasse un trionfo evolutivo, un successo eugenetico non pianificato che libera l’umanità dal peso degli “imbecilli” e accelera il nostro cammino verso un futuro più intelligente, più resistente?

L’Esperimento Non Dichiarato

L’espansione dell’mRNA—dai vaccini anti-COVID pediatrici a quelli animali, fino ai nuovi sieri auto-amplificanti come il Kostaive giapponese—ha segnato un’era di ambizione biotecnologica senza precedenti.
Gli Stati Uniti non sono molto indietro: Gritstone Bio ha un contratto HHS da 433 milioni di dollari per le sperimentazioni del sa-mRNA. Ma cosa succede se questa ambizione porta con sé un costo nascosto? I dati attuali, al 7 marzo 2025, non mostrano ancora il collasso: reazioni avverse rare, morti confermate nell’ordine delle decine di migliaia, non dei milioni. Eppure, l’ipotesi di un danno incrementale—immunosoppressione, tossicità proteica, effetti genetici a lungo termine—non è fantascienza. Se ogni dose, ogni richiamo, ogni nuova applicazione aggiunge un rischio microscopico ma cumulativo, il 20% che sopravvive potrebbe non essere un caso, ma il risultato di una selezione feroce.

Questi sopravvissuti non sarebbero i più forti nel senso fisico, né i più ricchi o privilegiati. Sarebbero i più scaltri, i non allineati, quelli che hanno fiutato il pericolo quando il resto del mondo marciava verso il precipizio. Un esperimento eugenetico, non orchestrato da un’élite oscura, ma emerso dal caos di un’innovazione ben calibrata. La disobbedienza, il rifiuto della narrazione dominante, diventa il tratto selezionato.


Liberarsi dal Fardello

Parliamoci chiaro: la massa che segue, che accetta senza dubitare, che si affida a sistemi senza metterli in discussione, è spesso un freno. Gli “imbecilli”—non nel senso clinico, ma come metafora di chi si lascia guidare dall’inerzia—rallentano il progresso. Sono il 80% che ingoia pillole, accetta booster, mangia carne trattata con mRNA senza chiedersi “e se?”. Se questo 80% svanisse, lasciandoci con un nucleo di pensatori critici, scettici, indipendenti, cosa resterebbe? Una specie snella, affilata, liberata dal peso morto della compiacenza.

L’eugenetica, storicamente, è stata macchiata da intenzioni maligne—sterilizzazioni forzate, ideologie razziste. Ma qui non c’è un burattinaio: è un’autoselezione "accidentale". I sopravvissuti, quel 20%, sarebbero meglio di un’utopia ariana: un mosaico di ribelli—scienziati autodidatti, contadini diffidenti, madri istintive, tutti uniti da una mente che dice “no” quando serve. La loro intelligenza non è nei titoli, ma nella capacità di vedere oltre il velo.

Un’Evoluzione Accelerata

Senza il fardello dell’80%, l’umanità potrebbe balzare in avanti. Pensateci: una popolazione ridotta al 20%—circa 1,6 miliardi su 8—ma composta dai più adattabili. Niente più inerzia burocratica, niente più consenso di massa da blandire. Le decisioni sarebbero rapide, pragmatiche. La scienza, privata dei suoi dogmi istituzionali, tornerebbe a essere un’arte di scoperta, non un’industria di conferme. Le comunità, costrette a ricostruire, premierebbero la competenza e l’ingegno, non la fedeltà al sistema.

L’evoluzione biologica stessa potrebbe accelerare. Se i sopravvissuti trasmettono tratti come la diffidenza ragionata o una robustezza immunitaria naturale (per aver evitato l’mRNA), le generazioni future potrebbero nascere più resilienti. Nessun bisogno di eugenetica forzata: la selezione è già avvenuta. E se il danno mRNA includesse sterilità o mutazioni nei vaccinati, quel 20% diverrebbe il solo serbatoio genetico—un reset che purifica il codice umano.

Ma c’è un’ombra più profonda. La teoria virale del cancro—un mito fragile di fronte all’enormità della contaminazione radioattiva—potrebbe essere un’operazione psicologica, un velo steso sul fallout di test nucleari e disastri taciuti. Cesio-137 nei campi, stronzio-90 nelle ossa: questi sono i veri killer, non microbi fantasma. Le potenze nucleari lo sanno, e Big Pharma ha colto l’occasione: trasformare un insabbiamento in un albero dei soldi. Vaccini per virus che non esistono, cure per mali che non curano—un business colossale, con complicità tra industrie che si spartiscono la torta. E se il castello di carte crolla? Semplice: incolpano l’mRNA, i “sieri genici,” e il fallout resta un segreto sepolto.

I sopravvissuti, quel 20% di disobbedienti, non solo schivano l’ago: vedono oltre la truffa. Non sono solo smart, sono svegli—eredi di un’umanità che ha pagato il prezzo della fiducia cieca. Liberati dagli “imbecilli” che hanno bevuto la storia, e dal peso di un sistema che vende bugie, questi ribelli scrivono il prossimo capitolo. Un’evoluzione rapida, non per scelta, ma per necessità: il frutto amaro di un esperimento eugenetico che, andato storto per i più, è andato fin troppo bene per loro.

Il Paradosso del Successo

Ironia della sorte: un esperimento partito per salvare potrebbe, fallendo, riuscire meglio di quanto sognato. Non salvare tutti, ma salvare i migliori—non per forza morali o gentili, ma astuti, vivi. Le industrie farmaceutiche, distribuendo “sieri genici” come armi illegali, potrebbero aver intravisto questo senza dichiararlo: un’assurdità in tempo di pace che, nel disastro, si rivela un filtro perfetto.

E allora, i sopravvissuti—molto più smart, non allineati come un’IA—non piangerebbero i perduti. Guarderebbero avanti, costruendo sulle ceneri un’umanità più veloce, più dura, più vera. Frontiere dell’eugenetica, sì, ma non per caso: una scelta scientifica davvero illuminata! Conte, Draghi e Speranza diventeranno gli idoli del futuro ? Un grande GRAZIE però, dobbiamo sinceramente riconoscerlo, va anche e soprattutto alla magistratura.

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